Scherzi da cardinale
- Pronto, architetto Pizzola?- mi sveglia di buon’ora una telefonata da un numero sconosciuto.
- Si…?- ciancico con la voce ancora impastata dal sonno.
- Buongiorno, sono Massimo S., il tesoriere del Bambin Gesù…-
- Buon Dio, faccio io, palesemente ancora rimbambito dall’alzataccia, tesoriere proprio Suo, Suo…-
- Ma no, sorride cordialmente all’altro capo del telefono la voce sconosciuta , è l’ospedale della Santa Sede per i piccoli malati. Lei è stato selezionato fra i professionisti della capitale per un lavoro, sempre che sia disponibile-
- Ma certo, rispondo scatarrando, per riprendermi dalla gaffe. Assolutamente a suo servizio-
- Intanto, prima di continuare, debbo chiederle se avesse qualche pregiudiziale a lavorare con noi, se si trovasse in condizioni che potrebbero rivelarsi imbarazzanti e…-
- Ma si figuri, interloquisco prontamente, sono battezzato, comunicato, cresimato, etero e sono stato chierichetto. Ho anche portato la croce in processione a Pasqua, sa sono sulmonese… non so se conosce la Madonna che scappa in piazza…- - Bene. Mica bestemmia?-
- Io, bestemmiare? Mi offende eminenza-
- No, sorride di nuovo il dottor S. – non sono eminenza, mi chiami pure semplicemente Massimo. Abbiamo controllato le sue credenziali, c’è giusto qualche post sul suo profilo facebook che potrebbe dar adito a qualche dubbio…-
- Maledetto facebook, mi dico fra me e me, ma perchè non la faccio finita e mi limito a pubblicare post sul tempo e di auguri di compleanno ai contatti?
- Non sa, dottore - mi giustifico senza tradire emozioni- c’è qualche concorrente invidioso che accede con il mio account fingendosi me. Non sa quanti poblemi mi dà questo malfattore, ma guardi, giusto ieri mi stavo attivando per rimuovere l’account-
- Bene, risponde Lui. Le anticipo qualche dettaglio che poi avremo modo di approfondire vis a vis, sempre che sia disponibile e che provveda a ripulirsi sui social-
- Lo consideri fatto-
- Si tratta della ristrutturazione di un appartamentino dove andrebbe a passare la pensione il Cardinale B. (non posso citarle il nome per ragioni di riservatezza). E’ un attico nei giardini vaticani, un ex lavatoio che non avrebbe la legittimità urbanistica nel vostro stato, ma sa, qui da noi le cose sono un po’ più semplici.-
- Beh, in casa propria ognuno dovrebbe essere padrone – lo rassicuro citando l’ex premier per dimostragli la disponibilità a sorvolare sulla burocrazia, vera piaga del nostro paese.
- Sono poco più di 400 mq, ottenuti dalla fusione di due appartamenti abitati dal capo della gendarmeria vaticana e da un altro porporato, entrambi recentemente passati a miglior vita …
- L’Eterno Riposo… - parto io recuperando reminescenze da chierichetto, per mostrare una certa familiarità con la materia-
- Si tratterebbe di ricavare un ambiente di un centinaio di mq per le funzioni private del cardinale…-
- Una cappella quindi, con altare, presbiterio… – mi sbilancio cercando di confermare la suddetta familiarità -
- No, fa lui, niente cappelle. Si tratterebbe di un salone di rappresentanza per le relazioni e gli eventi diplomatici che un porporato di tale importanza è tenuto a presiedere. Architetto, mi appello alla sua competenza – e qui sorride- se non proprio la Cappella Sistina, ma insomma, qualche marmo, qualche essenza di legno pregiata, qualche cornice dorata, quei particolari che non ci fanno sfigurare con i funzionari stranieri. Siamo o no la Capitale dell’Arte?
Poi – continua senza darmi possibilità di interrompere- ci sarebbero le stanze private, i servizi di confort e qualche stanzetta per le suorine che dovrebbero svolgervi le funzioni di assistenza…-
- Certo, certo, lo interrompo, come se avessi chiaro cosa ci facciano le suorine nella casa di un cardinale -
- L’impresa esecutrice è una multinazionale inglese che già in passato tanto ha fatto di caritatevole per i poveri bambini malati. Ora- continua- ci sarebbe solo qualche vincoletto che certamente sarà in grado di risolvere. Il Cardinale non ne sa nulla, è un omaggio che i poveri bambini malati vorrebbero offrirgli per quanto ha fatto per loro. Dovremmo terminare le opere entro il mese di agosto, quando sua Eminenza rientrerà dal viaggio ufficiale alle Bahamas. Ma certamente lei potrà garantirci…-
- Ma si figuri- lo rassicuro- all’Ordine mi chiamano la Freccia del Sud dei committenti inconsapevoli-
- Orbene. E poi ci sarebbe qualche questioncina di natura… diciamo così… fiscale. Trattandosi di omaggio di bambini, lei immaginerà…-
- Ma ci mancherebbe dottore – rispondo, cominciando a prefigurarmi le banconote intonze, il moltiplicarsi delle postazioni a studio, le vetrate scorrevoli che non mi sono mai potuto permettere, il tetto di vetro come Renzo Piano, le finestre sul Tevere come Rem Koolhaas a Rotterdam, la pianta di ficus sulla scrivania in teak… - Mi dica pure quanto vorrà trasparente e per il resto ci adatteremo, se si tratta di carità, siamo tutti sensibili e il Signore perdonerà qualche peccatuccio veniale…- - Basta così, architetto- esordisce la voce sconosciuta cambiando tono e timbro - E’ quanto volevamo sentire. Nessun lavoro, nessun Bambin Gesù e nessun cardinale la sta chiamando. Questo è il comando provinciale della Finanza e lei è sotto accusa per predisposizione all’evasione fiscale, attitudine alla truffa aggravata con associazione a delinquere ai danni di un ente di carità e ipotesi di ristrutturazione all’insaputa del proprietario, peraltro eminenza di altro stato e quindi reato di estorsione internazionale. Rischia dai 60 ai 120 anni di carcere e al risarcimento di 442.000 euro a Sua Eminenza, vittima dei raggiri di voi malfattori. Ci apra, siamo fuori il suo portone per condurla al Comando.- Affranto, sconvolto e spaventato, mi affaccio alla finestra mentre crollano uno dopo l’altro i sogni di gloria, le pareti vetrate, il tetto trasparente, gli affacci sul Tevere, la pianta di ficus. Sotto quello stronzo del mio collega con in mano un sarago su cui campeggia un cartello: Pesce d’Aprile. Lo facciamo al forno, con le patate e una scorzetta di limone nel monolocale di Torpignattara, sognando l’attico sui giardini vaticani del Cardinale B.